STUDIO DELLA PERCEZIONE DEL RISCHIO IN SANITA’ ASL Ravenna

Nello studio sulla sicurezza sul lavoro sono presenti differenti prospettive che hanno adottato un punto di vista psicologico. Esse sono progressivamente evolute da una concezione individualistica della sicurezza sul lavoro (la causalità dell’infortunio è nell’individuo) ad una di tipo psicosociale (le caratteristiche individuali si integrano a fattori di appartenenza a determinati gruppi), fino ad una più complessa di sistema (il fattore umano e l’interazione con il contesto organizzativo dove si collocano le attività lavorative.

Attraverso questa ricerca "STUDIO DELLA PERCEZIONE DEL RISCHIO IN SANITA’" si è inteso studiare come i lavoratori di diversi reparti e settori della Sanità percepiscono i fattori di rischio per la sicurezza presenti nel loro ambiente di lavoro. L’obiettivo prevalente era quello di mettere in evidenza la loro esperienza soggettiva, al fine anche di individuare eventuali elementi che potrebbero richiedere approfondimenti e sviluppo.
A questo fine lo strumento di indagine principale adottato è stato il Questionario sulla sicurezza nei luoghi di lavoro (Argentero et al., 2005; Leiter et al., 2009), già utilizzato in modo proficuo su altre occupazioni.
I risultati della ricerca evidenziano che, nella popolazione studiata, la sicurezza globale del lavoro viene giudicata discreta. Circa il 20% dei lavoratori è incorso in uno o più infortuni nei tre anni precedenti e la causa di tali infortuni è attribuita prevalentemente a fattori biologici e biomeccanici.
All ’interno di questo quadro generale si evidenzia che, coerentemente, proprio i fattori di rischio biologici e biomeccanici sono percepiti come i più pericolosi. Come ci si poteva attendere, però, la percezione dei rischi varia da reparto a reparto.
Analizzando nello specifico le dimensioni che compongono la percezione del rischio si evidenzia che, tendenzialmente, i lavoratori riportano una percezione di controllo e una formazione/addestramento ricevuti che sono coerenti e adeguati rispetto al livello di vulnerabilità verso il relativo fattore di rischio.